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II – La filiera audiovisiva

Il cinema è prima di tutto un'industria.

La California, che ha eletto Hollywood a suo centro produttivo, è il polo maggiore nel mercato internazionale dei film.

Attraverso il fenomeno che in microeconomia prende il nome di integrazione orizzontale, l'industria hollywoodiana riesce ad operare sul mercato americano ed estero, garantendosene la copertura.

Un approccio strategico complementare, messo in atto dalle multinazionali americane dell'entertainment, è quello definito integrazione verticale, che si verifica quando un'azienda mira a coprire il maggior numero possibile di processi all'interno della catena produttiva.

Questa soluzione, la stessa che ha portato in passato le major ad acquisire le licenze delle sale di proiezione, garantisce oggi grandi introiti attraverso abbigliamento, giocattoli, videogames, prodotti editoriali, tutti derivati dal bene principe, vale a dire il film.

 

Tra tutte le fasi che costituiscono la filiera cinematografica, è stata la distribuzione ad opporre la resistenza maggiore all'innovazione in favore delle tecnologie digitali.

Sebbene da tempo siano disponibili sistemi di proiezione digitale, l'industria cinematografica nel suo insieme sembra ancora frenare la possibilità di un'imminente transizione, per motivi che osserveremo più avanti.

Le sale sono ancora in maggioranza attrezzate con proiettori 35mm, e gli esercenti minori, incapaci di offrire quella varietà di prodotti e di opzioni che sarebbe invece permessa dalla distribuzione digitale, si trovano in una posizione di svantaggio rispetto alla soluzione accentratrice della multisala.

 

In passato era possibile suddividere schematicamente l'industria del cinema in produzione, distribuzione ed esercizio. Quest'ultimo, inteso come esercizio di proiezione limitato alle sale cinematografiche, oggi si è ridotto di importanza, per via delle nuove e numerose possibilità di visione del prodotto cinematografico.

In aggiunta alla proiezione in una sala cinematografica, un film può adesso essere fruito tramite sistemi home video come il DVD e il Blu-Ray, o con trasmissione per TV standard, DTV o HDTV, o ancora sui microschermi della telefonia mobile UMTS, oltre che sullo schermo di un computer.

 

Al momento si possono dunque distinguere tre macroforme: proiezione in sala, trasmissione televisiva e home video. Non affronteremo in questa sede la situazione del cinema trasmesso attraverso i canali televisivi terrestri o satellitari. Ci occuperemo invece di indagare su come le tecnologie digitali promettano di rivoluzionare la proiezione in sala, segnando il bando definitivo della pellicola; osserveremo inoltre come il mercato dell'home video abbia incrementato la sua penetrazione tramite nuove tecnologie che fanno sì che lo spettatore si avvicini più agevolmente alla visione.

 

 

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